AL VIA I LAVORI PER LA STRADA INTERCOMUNALE SALVITELLE-BUCCINO

È con immensa soddisfazione che oggi abbiamo dato il via ai lavori per la realizzazione della Strada intercomunale Salvitelle-Buccino: un collegamento rapido, insistente su un vecchio asse viario, richiesto da quasi 50 anni dalle comunità locali, in particolare da quella salvitellese che finalmente tornerà su un’arteria di collegamento principale.

Il tratto in intervento, lungo 1 chilometro e 238 metri, interessa i comuni di Salvitelle e Buccino nelle località Braida di Salvitelle e Manselle di Buccino e costituisce il completamento di una bretella di collegamento rapido tra la SP427 (Caggiano – Salvitelle – Mattina di Auletta) e la ex SS 407 (Buccino Scalo – Vietri di Potenza). L’innesto avviene al km 5 +400 della SP 94/b, in loc. Taverna Romanzi in agro di Salvitelle, e si congiunge al km 8+240 della ex SS 407, in loc. Manzelle di Buccino.

L’opera, finanziata dalla Regione Campania per € 2.367.791,68, si inserisce nel vasto programma portato avanti dalla giunta De Luca a sostegno delle aree interne: la strada porterà l’abitato di Salvitelle ad essere collegato molto agevolmente con la ex SS 407, secondo il percorso più breve, e consentirà di accedere direttamente alle arterie principali regionali ed interregionali (Basentana, autostrada SA-RC) oltre che raggiungere agevolmente le stazioni ferroviarie di Buccino e Romagnano al Monte. Trarranno vantaggio immediato i collegamenti tra i comuni di Caggiano e Salvitelle con Buccino, dove trovano ubicazione la comunità Montana di appartenenza, il liceo scientifico e la zona industriale. Dal punto di vista geologico tutto il sito risulta possedere le caratteristiche per sopportare la nuova edificazione stradale; particolare attenzione nel progetto è stata posta nella regimentazione delle acque meteoriche, convogliandole nei quattro tombini allocati nei pressi di impluvi naturali e valloni. A monte ed a valle della sagoma stradale si realizzeranno  due cunette di guardia, per raccogliere le acque di dilavamento delle scarpate   e per convogliarle nei pozzetti dei tombini. In tale modo si proteggono le proprietà private e si preserva il territorio dall’innesco di frane nei periodi invernali.

L’intervento, oltre a rivestire un vantaggio socio economico per gli abitati, è un’opera che è volta soprattutto alla tutela dei territori serviti, favorendo la ripresa della colture dell’olivo, della vite e delle seminagioni: la strada, infatti, serve circa 3 kmq (su 5 kmq) dei territori coltivabili e la regimentazione delle acque, con le dovure cunette e opere d’arte, permetterà la salvaguardia di movimenti franosi delle coltri superficiali organiche e coltivabili dell’intera area. Attualmente i terreni sono in via di abbandono atteso che non risulta possibile accedervi con i normali mezzi di locomozione, per cui sono frequenti fenomeni di incendio nei mesi estivi, e smottamenti nei mesi invernali, per la mancanza dei normali solchi di drenaggio superficiali che si fanno solitamente nelle arature dei terreni in pendio. Inoltre, un impatto imponente lo si riscontrerà sull’assetto idrogeologico, in quanto verranno potenziati i tombini stradali in cui defluiscono i valloni, regimentando le acque meteoriche convogliandole verso il fiume Bianco. Indirettamente la maggior cura dei terreni poterà inevitabilmente a regimentare le acque meteoriche nelle proprietà private, convogliandole nei valloni, mitigando l’innesco di frane e smottamenti. Per limitare l’impatto ambientale, si sono previste gabbionate rinverdite per tutte le maggiori opere di contenimento. I pochi muri in c.a. di altezza contenuta nell’ambito di 1,5 ml verranno rivestiti con pietra locale.


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